La seconda giornata mondiale dell'usabilità che si è tenuta a Milano il
14/11/2006 è stata una giornata ricca di input e contenuti sia duranta il
convegno che dopo.
Le informazioni erano erano appunto dirette al miglioramento dell'usabilità
di un qualsiasi prodotto: dal campo ludico alle automobili, dal software
all'hardware. Indirettamente quindi è collegato ad un discorso di
accessibilità: uno strumento che rispetta i criteri di accessibile ma è
complicato nell'uso (non usabile) comporta comunque l'esistenza di una barriera
tra l'utilizzatore e lo strumento. Tutti gli interventi sono stati molto
interessanti e molto costruttivi. Non tutti però mi hanno soddisfatto
completamente o comunque non in completo accordo su quanto pensavo io.
Per sintetizzarvi gli interventi che ho reputato maggiormente interessanti:
- Yan Steiner, ha
dimostrato come i prototipi possono migliorare l'usabilità nel mondo dei
giochi. - Daniele Galiffa: ha
mostrato InfoVis, con caso di successo su paginegialle.it Visual
migliorandone l'usabilità. - Roberto Polillo: ha
schematizzato l'apporccio all'implementazione di un sito web in 7 passaggi
fondamentali che vanno dalla definizione dei requisiti fino alla
conclusione di un progetto. Proprio con Polillo non mi sono trovato
d'accordo su un paio di concetti: lui asserisce che da ogni fase del
progetto è possibile retrocedere ad una qualsiasi delle fasi precedenti.
Ma finquando ci si trova in un processo di ideazione o di implementazione
dell'idea il discorso a mio avviso può reggere, riesce a reggere meno in
fase di redazione dei contenuti (quindi in una fase di ultimazione del
progetto) nel quale tornare ad una fase di definizione dei requisiti,
corrisponderebbe a dover reimplementare un intero processo con
corssipondente aumento dei tempi di sviluppo. Io la vedrei invece come
l'implementazione di un nuovo progetto parallelo dovuto ad un cambiamento
delle specifiche da parte del committente. Uno scenario del genere si
potrebbe prevedere nel caso in cui le specifiche sono state interpretate
male dallo svilupaptore ma non in caso contrario. Altro concetto sul quale
non ero d'accordo è la creazione di un primo prototipo wireframe in HTML.
Ma fare un prototipo in HTML vuol significare investire molte risorse
senza avere garanzie sull'effettivo successo dell'offerta. E' molto meglio
offrire un wireframe su carta dove comunque è possibile riassumere simili
concetti. E dopo una prima accettazione del layout magari costruire un
prototipo più affidabile in HTML. Sono punti di vista! - Roberto Giolitto:
con un escursus sulla creatività che ha come obiettivo l'usabilità nel
settore automobilistico.
Hanno
intervenuto anche: Regine Debatty, Giovanni Padula, Giorgio De
Michelis e Sebastiano Bagnara. Non sono stati certo da meno i loro
interventi ma ho carpito maggiori spunti da quelli che vi ho commentato.
Il dopo-convegno si è tenuto in una trattoria toscana a Milano (che
strano mangiare toscano a Milano per me che vivo appunto in Toscana) suggerita
da "Due Spaghi" eravamo a tavola: io, Luca Mascaro, Daniele Galiffa, Emanuele
Quintarelli, Alessandro "Due Spaghi" (non me ne voglia se non ricordo il suo
cognome), Alberto Mucignat, Claude Almansi (redattrice del blog Noi Media) … insomma mi ritrovato a tavola con i pionieri del
Web 2.0. Gli argomenti trattati erano proiettati al futuro del web ed i suoi
risvolti, dall'e-demoracy al tagging, dalla partecipazione alla massa critica.
Vedremo cosa ci prospetta il futuro e se saremo stati abili nel prevedere!