Diverso tempo fa avevo raccontato dei problemi di surriscaldamento che avevo riscontrato nell’utilizzo di Ubuntu sul mio Acer Aspire 5738ZG.
Navigando su internet avevo trovato una certa coerenza con quanto scritto in un articolo, quindi dopo aver provato ad installare il nuovo kernel in versione non stabile e non avendo riscontrato benefici, decisi di aspettare il successivo rilascio del kernel (previsto nel Gennaio 2011, nel quale sarebbe stato risolto il problema) e nel frattempo avrei continuato con Microsoft Windows Vista con il quale non surriscaldava eccessivamente.
Utilizzo ormai quotidianamente Ubuntu da Gennaio del 2011, ma pubblico la soluzione a distanza di quasi 2 anni dal precedente articolo perchè ho voluto concedermi un lungo periodo di test (sul notebook che utilizzo regolarmente per lavoro) e fornire una risposta non “empirica”.
Dopo aver installato però il nuovo Kernel il problema di surriscaldamento si presentava ancora, e non era migliorato neanche di 1°!
Quindi ne ho dedotto che la causa non fosse da attribuire al precedente Kernel e nemmeno al nuovo, ma certamente ad altro. Allora ho dovuto adottare il metodo “artigiano” per identificare le cause di questo anomalo surriscaldamento.
Ho spento il computer, ho atteso che si raffreddasse, quindi l’ho riacceso facendolo partire con Ubuntu 10.10 installato su una chiavetta USB da 16Gb agganciata in una delle porte sul lato destro del notebook (particolare significativo da attribuire alla pura fortuna).
Con il palmo della mano ho cercato di capire da quale parte fosse iniziata la propagazione del calore. Il lato destro era abbastanza freddo, mentre quello sinistro più risentiva di questo surriscaldamento.
Ho scaricato da internet il manuale tecnico dell’Acer Aspire 5738ZG ed ho guardato cosa c’è collocato a sinistra:
- Slot per SDCard/Memory Stick Pro: non era incriminabile, non c’era alcuna SDCard all’interno quindi il calore certamente non proveniva da lì.
- Alloggiamenti RAM: che Ubuntu richiedesse particolari elaborazioni con continui accessi alla memoria? Improbabile ma possibile.
- Modulo Bluetooth: non è possibile, il modello Acer Aspire 5738ZG non supporta il modulo Bluetooth.
- Mainboard: nell’Acer Aspire 5738ZG la mainboard è collocata sulla sinistra del case. Potrebbe essere questa che ha qualche difetto?
Ok, abbiamo già degli elementi a sufficienza per poter approfondire il problema.
Guardando il System Monitor di Ubuntu, o da shell utilizzando il comando top, le risorse di sistema erano veramente al minimo, specie la RAM: appena 600Mb utilizzati su 4Gb di memoria fisica.
Allora ho cercato di capire cosa ci fosse sulla Mainboard, da quel lato l’unico elemento significativo è la Scheda Video collocata nella parte alta sinistra e poi c’è la CPU che è collocata al centro della mainboard, la quale essendo spostata completamente a sinistra, lo fa rientrare a pieni voti tra le potenziali cause del surriscaldamento.
Quindi ho fatto una ricerca su internet verificando se in relazione alla CPU che monta il mio notebook (un Intel Pentium T4200) ci fossero problemi di compatibilità con Ubuntu. Non ho trovato nulla e a conferma dell’assenza di informazioni a riguardo il comando top non aveva evidenziato alcun uso particolare della CPU.
Allora sono andato sul sito della AMD (proprietaria della ATI) ed ho scaricato i driver per la scheda video ATI Mobility Radeon HD4570 per Ubuntu 10.10 a 64Bit. Li ho installati e la temperatura era ancora altissima. Quindi ho spento il notebook e l’ho lasciato raffreddare tutta la notte.
Il giorno dopo ho acceso il Notebook con Ubuntu e ho notato che la sua temperatura si era stabilizzata su livelli “perfetti” (45° / 55°)!
In seguito, Ubuntu mi ha suggerito diversi aggiornamenti del Kernel. Dovevo verificare se la temperatura era stabile anche con i nuovi Kernel…
Appena dopo l’aggiornamento del kernel il notebook ha iniziato nuovamente a scaldare in modo eccessivo (senza particolari processi attivi e a computer “fermo” la temperatura di base sfiorava i 70° – 78°)!!!
Reinstallando i driver proprietari la temperatura tornava a scendere con evidente beneficio dei miei polpastrelli. :)
Quindi ho dedotto che i driver ATI Open Source sono affetti da qualche bug che costringe la GPU a delle elaborazioni in eccesso, oppure la ventola gira in più lentamente. Per cui ad ogni aggiornamento del kernel bisogna rieseguire l’aggiornamento dei driver ATI.
That’s all!